Consulenza Strategica

In passato il successo di un’azienda era principalmente ricondotto alla sua capacità di produrre in modo efficiente il miglior prodotto/servizio possibile; pertanto, il perseguimento della massima qualità rappresentava la strategia comunemente adottata per lo sviluppo del business. Tale impostazione si è rivelata efficace, in quanto le condizioni macroeconomiche, la situazione della concorrenza e dei mercati e gli equilibri economici in generale costituivano un ecosistema che effettivamente tendeva a premiare la componente qualitativa.

Seppur la qualità del prodotto rimanga un punto di forza per le aziende, il contesto in cui queste si muovono oggi è radicalmente mutato ed emergono nuovi ambiti su cui gli imprenditori possono orientare le proprie scelte strategiche. In particolare, la globalizzazione e la digitalizzazione hanno di fatto sradicato i meccanismi tradizionali di mercato, esasperando la competitività grazie alla concorrenza internazionale ed al mutamento delle abitudini d’acquisto dei consumatori. Il ricorrente manifestarsi di situazioni di crisi (sanitaria, economica, energetica ecc.) ha inoltre evidenziato che il mondo si trova di fronte, piuttosto che a ricorsivi fenomeni destabilizzanti, ad un vero e proprio cambiamento nel paradigma della crescita, perlomeno per quanto riguarda i paesi occidentali.

Il mercato diventa quindi il fattore determinante per la salute, lo sviluppo, il successo e l’esistenza stessa delle aziende: le nuove dinamiche legate alla competitività fanno coincidere il successo concorrenziale con le finalità stesse delle attività di Consulenza Strategica. Quest’ultima recentemente viene definita anche come “una forma di consulenza manageriale che consiste nel guidare le aziende al raggiungimento del proprio successo commerciale”.

La crescita della competitività necessita di un rinnovamento strategico ed una visione esperta che permetta di guidare i vari reparti e le scelte organizzative verso la massima efficienza e verso il successo. Il ruolo del consulente, che deve oggi avere una profonda conoscenza del mercato e delle sue dinamiche, è proprio quello di influenzare le decisioni più importanti delle aziende in stretto contatto con i vertici dell’organizzazione, soprattutto nel momento in cui i team interni ad un’impresa non possiedono le competenze necessarie per assumersi elevati rischi di business.

Si evince che la Consulenza Strategica debba essere necessariamente esterna: l’individuazione di una nuova chiave di lettura che supporti l’imprenditore nell’ottenere – o recuperare – consapevolezza del collocamento della propria realtà aziendale può avvenire solo con il supporto di un collaboratore che non sia impegnato nella gestione ordinaria e sia privo di legami emotivi con l’azienda e la sua attività. Spesso il management viene reso miope dalla quotidianità, focalizzandosi su sogni e desideri di cui viene caricata una proiezione frequentemente poco realistica dell’immagine della propria impresa.

Una figura esterna è in grado di apportare, grazie all’esperienza nella gestione di situazioni complesse, una competenza multidisciplinare indispensabile: la conoscenza delle normative e degli strumenti economico-finanziari e legali, delle modalità e tempistiche di utilizzo dei prodotti (bancari, finanziari, legali ecc.), delle tipologie contrattuali, delle logiche di redditività e delle strategie di business, garantisce la costruzione di una prospettiva autorevole ed imparziale.