Credit Data Research Italia

Servizi di Accesso al Credito

Una gestione completa e professionale del rischio di credito,
dei piani economico finanziari e della continuità.

più valore alla tua impresa

Servizi di Accesso al Credito

La tecnologia all’avanguardia alla base dei nostri strumenti di accesso al credito permette una gestione completa e professionale del Rischio di Credito.
Il nostro sistema è in grado di processare tramite algoritmi statistici sia i dati provenienti dalla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia sia i dati di bilancio, restituendo una sintesi del rischio associato alla posizione creditizia e ai risultati finanziari dell’impresa.


Supportiamo, inoltre, le imprese nella definizione dei propri obiettivi strategici e nella stesura dei piani economico finanziari in ottica forward looking al fine di presidiare il business aziendale e di agevolare l’accesso ai mercati finanziari attraverso una comunicazione finanziaria tempestiva e trasparente. Forniamo infine strumenti specialistici per il monitoraggio della continuità aziendale.

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I nostri servizi di Accesso al Credito

Dalla gestione del rischio di credito alla stesura di piani economico finanziari previsionali in ottica forward-looking al monitoraggio delle performances aziendali per la continuità d’impresa in ottemperanza al Nuovo Codice della Crisi d’Impresa.
COS'È

Accesso al Credito: più valore alla tua impresa

Quando utilizziamo l’espressione “accesso al credito” ci riferiamo alla possibilità, per una persona fisica o per un soggetto giuridico, di richiedere un finanziamento o un affidamento ad un istituto di credito (ad esempio banca). Un’impresa può ad esempio richiedere un prestito in banca o ad un altro intermediario finanziario autorizzato (ed esempio i Confidi o i consorzi di garanzia collettiva dei fidi).

L’accesso al credito, in particolare per le PMI, può risultare più o meno agevole: esistono infatti molteplici requisiti legati alla tipologia di finanziamento o affidamento al quale l’imprenditore intende ricorrere.

Prima di considerare le varie alternative di reperimento di mezzi finanziari attraverso il sistema creditizio è utile effettuare una serie di valutazioni, che tengano conto di due fattori:

  • il contesto socioeconomico in cui l’azienda opera e le sue possibili evoluzioni;
  • la situazione attuale e prospettica dell’azienda sul piano patrimoniale ed economico-finanziario.

Focus sui Servizi di Accesso al Credito

Scoring creditizio

Forniamo uno scoring creditizio trasparente ed autorevole. Il report, elaborato tenendo presente i diversi fattori finanziari e comportamentali, restituisce in chiaro la Pd Basilea Compliant.

Centrale dei Rischi

Forniamo strumenti e consulenza per comprendere la Centrale dei Rischi, sia nel dialogo con gli Istituti Bancari, sia nella gestione operativa della funzione finanziaria.

Analisi di bilancio

Supportiamo le aziende nell’analisi dei dati economico finanziari, con la pianificazione di un percorso di sviluppo utilizzando una tecnologia d’avanguardia.

Controllo di gestione

Supportiamo il management nel ruolo di controller e nella costruzione e gestione di budget, reporting e sistemi di analisi delle marginalità aziendali.

IL CONTESTO

Lo scenario economico e i nuovi requisiti per il credito

Recenti rilevazioni evidenziano come la redditività dei mezzi propri (ROE) delle PMI sia in calo: le dinamiche congiunturali legate alle crisi globali (sanitaria, energetica ecc.) hanno modificato lo scenario economico, determinando un rallentamento in termini di fatturato e valore aggiunto ed un calo della redditività netta.

Il merito di credito, la solvibilità, la sostenibilità e la continuità aziendale sono oggi indicatori fondamentali per il sistema bancario, che ha aumentato la complessità del rapporto con le imprese prevendendo requisiti sempre più stringenti per l’accesso al credito. Il fenomeno si manifesta nel cosiddetto “credit crunch”, per cui le banche tendono a selezionare gli investimenti con rischi minori e garanzie più elevate.

La progressiva dismissione delle politiche pubbliche emergenziali per agevolare l’accesso al credito alle imprese durante la pandemia e l’introduzione degli obblighi sanciti dalle nuove regolamentazioni dell’European Banking Authotity (EBA), restituiscono un quadro complicato non privo di criticità.

La cessazione dell’operatività “straordinaria” del Fondo Centrale di Garanzia e gli effetti della conclusione delle moratorie (o delle rinegoziazioni sulla classificazione del rischio delle imprese) prefigurano due effetti sul sistema dell’accesso al credito:

  • la contrazione del credito unita ad un processo di riduzione del livello di indebitamento degli intermediari finanziari
  • la concessione di nuove linee di credito a prezzi sensibilmente più alti in ragione del reale rating delle imprese, senza considerare eventuali correttivi.

Un ulteriore fattore d’incertezza è costituito dal fatto che la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato gli strumenti di garanzia pubblica sui nuovi finanziamenti (tramite il Fondo Centrale di Garanzia e SACE), ma non ha altrettanto prorogato le sospensioni di pagamento dei prestiti già in essere. Inoltre, le imprese che hanno ottenuto nuovi finanziamenti agevolati in continuità con le misure del Decreto Cura Italia e del Decreto Liquidità Imprese, sono tenute a partire da aprile 2022 ad avviare la restituzione non solo della quota interessi, ma anche della quota capitale, con evidenti rischi di insolvenza. La coesistenza di questi fenomeni prefigura un aumento critico dei crediti deteriorati “Non Performing Loans“(NPL), per cui banche e intermediari finanziari dovranno necessariamente trovare una modalità di gestione.

La valutazione della situazione dell’azienda

Quali valutazioni dovrebbe fare l’imprenditore prima dell’accesso al credito?

Ciascun imprenditore dovrebbe avere una chiara visione della situazione attuale della propria azienda, ma talvolta questa può non coincidere con l’immagine che ne emergerebbe confrontandosi con il sistema creditizio. Ha perciò un’importanza strategica conoscere i criteri di valutazione che le banche adottano per valutare il merito creditizio: esistono strumenti che permettono di effettuare valutazioni, anche di tipo prospettico, basate sui medesimi criteri utilizzati dal sistema bancario (o da un istituto bancario particolare), in grado di evidenziare eventuali criticità su cui intervenire al fine di incrementare il proprio merito creditizio ancora prima di confrontarsi con le istituzioni finanziarie.

Per fare questo è necessario effettuare una serie di verifiche e di analisi tra cui le principali sono:

  • ANALISI DELLA CENTRALE RISCHI DELLA BANCA D’ITALIA
  • ANALISI DI BILANCIO
  • ANALISI DEL MERITO DI CREDITO
  • GARANZIE
  • ANALISI DSCR
  • ADEGUAMENTO AL SISTEMA DEGLI ADEGUATI ASSETTI PREVISTO DAL NUOVO CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA
la valutazione

L'analisi è fondamentale per valutare l'accesso al credito

ANALISI DELLA CENTRALE RISCHI DELLA BANCA D’ITALIA

La Centrale dei Rischi (CR) è una banca dati, gestita da Banca d’Italia, che fotografa i debiti di imprese e famiglie nei confronti del sistema bancario ed è stata istituita per facilitare la valutazione da parte delle banche della capacità dei clienti di restituire i finanziamenti concessi. La Centrale Rischi registra finanziamenti e garanzie che superano i 30.000 euro (soglia diminuita a 250 euro se il cliente è classificato come “in sofferenza”).

La Centrale Rischi della Banca d’Italia è quindi di fatto in grado di restituire i risultati degli affidamenti bancari e dei suoi utilizzi, della qualità del credito dell’azienda oltre alle eventuali tensioni in atto: è perciò evidente quanto questo fattore sia rilevante per la determinazione del rating di un cliente da parte delle istituzioni finanziarie.

Effettuare un’analisi della Centrale Rischi con il supporto di un consulente esperto garantisce un esame professionale della struttura di indebitamento della propria azienda, permettendo all’imprenditore di presentarsi in modo consapevole a istituti di credito, partner e stakeholder in generale.

ANALISI DI BILANCIO

Poiché il bilancio, oltre a rappresentare uno strumento fondamentale di comunicazione verso l’esterno, costituisce uno dei fattori cardine per il calcolo del merito di credito da parte delle istituzioni finanziarie, è indispensabile prestare particolare attenzione all’attività di analisi di bilancio nell’ottica di:

  • ottenere un focus sul grado di solidità e di solvibilità dell’azienda attraverso il calcolo e la valutazione degli equilibri patrimoniale, finanziario e reddituale;
  • essere consapevoli del posizionamento della propria azienda rispetto alla media del settore e rispetto alle performances dei competitor.

Una consulenza professionale nell’analisi di bilancio garantisce l’ottenimento di un completo know-how che permetta di individuare ed intervenire sugli ambiti di inefficienza, migliorando le performances aziendali e gli indici responsabili del merito di credito. L’approfondimento di tutti gli aspetti patrimoniali, finanziari e reddituali combinato con la comparazione con gli standard ambientali e settoriali, permette di acquisire le informazioni utili ad indirizzare le corrette strategie di business.

ANALISI DEL MERITO DI CREDITO

Il “merito di credito” definisce l’affidabilità economico-finanziaria di un’azienda. Questa viene valutata attraverso l’analisi di un insieme di informazioni e di documentazione che scaturiscono ad esempio dall’analisi di bilancio, dall’analisi del piano finanziario pluriennale, dalle informazioni della Centrale dei Rischi ed in generale dalla considerazione dell’andamento delle performance aziendali nei confronti del mondo creditizio nel tempo.

Le banche adottano modelli di scoring (per arrivare all’assegnazione, letteralmente, di un punteggio), messi a punto internamente oppure da partner o consulenti specializzati, che consentono di stimare il rischio specifico relativo all’azienda che fa richiesta di finanziamento. Utilizzare uno strumento per la determinazione dello scoring creditizio basato sui medesimi meccanismi di valutazione utilizzati dalle istituzioni finanziarie – e riconosciuto da queste ultime – diventa perciò un elemento strategico per l’imprenditore: in questo modo può prevedere in anticipo quale sarà la percezione che la banca avrà della propria azienda, intervenendo preventivamente sui fattori critici che hanno inciso sul punteggio ottenuto.

GARANZIE

Nel processo di valutazione di un’impresa, spesso hanno rilevanza anche le cosiddette garanzie, finalizzate al rafforzamento, agli occhi delle banche, dell’affidabilità dell’azienda richiedente.

È indispensabile considerare che qualsiasi tipo di garanzia ha la funzione di accompagnare, nella fase di richiesta di accesso al credito, un progetto imprenditoriale che deve necessariamente essere contraddistinto da sufficienti parametri di qualità e sostenibilità.

Tipicamente le garanzie volte a favorire l’accesso al credito per le PMI sono basate sul patrimonio o su soggetti esterni, nel dettaglio:

  • Garanzie Personali: vengono fornite contrattualmente indicando alla banca un soggetto (fideiussore) che garantisca l’assolvimento da parte dell’azienda dei suoi obblighi di restituzione del finanziamento.
  • Garanzie Reali: si tratta di beni personali (immobili, terreni ecc.) assicurati tramite ipoteca oppure offerta in pegno. Il finanziatore ottiene un diritto di prelazione sul bene a tutela del rischio di insolvenza.
  • Fondo di Garanzia per le PMI (legge n. 662 del 1996): è il fondo, istituito dallo Stato, per supportare le PMI italiane e agevolarne l’accesso al credito. La “garanzia statale” riduce i rischi per le banche e facilita il finanziamento, che viene conferito ad imprese con requisiti definiti, stimato sulla base di modelli Ministeriali e varia in funzione dei settori di mercato. Per accedere al Fondo di Garanzia Statale è necessario rendere disponibili gli ultimi due bilanci aziendali depositati in Camera di Commercio, oppure elaborare un Business Plan in caso di nuove imprese.

Le banche non devono effettuare valutazioni sul merito creditizio per finanziamenti garantiti fino a 30.000 euro, mentre per importi superiori si procede con l’istruttoria bancaria, considerando l’andamento prospettico della società, secondo le linee guida European Banking Authority.

I documenti che solitamente vengono richiesti agli imprenditori in fase di istruttoria bancaria sono:

    • Business plan: consente la valutazione dell’andamento aziendale attraverso l’equilibrio economico e patrimoniale, nel medio e breve periodo;
    • Budget di tesoreriaa 3 o 6 mesi: evidenzia i flussi di cassa nel breve periodo, perciò la capacità di ripagare il credito. Dopo l’erogazione del prestito i budget di tesoreria devono essere aggiornati ogni sei mesi.
  • Confidi: i “consorzi di garanzia collettiva dei fidi” sono espressione delle associazioni di categoria e si ispirano a principi di mutualità e solidarietà. I Confidi hanno come fine l’agevolazione dell’accesso al credito per le imprese: essi si pongono quindi come “garanti affidabili” minimizzando i rischi per le banche dovuti a eventuali insolvenze dei clienti.

ANALISI DSCR

Acronimo di Debt Service Coverage Ratio, il DSCR è un altro di questa lista di elementi da tenere in considerazione.

Il DSCR, Acronimo di Debt Service Coverage Ratio, determina il rapporto di copertura a servizio del debito: si tratta di un indice volto a misurare la sostenibilità finanziaria del debito aziendale, ovvero la capacità di un’impresa di far fronte al proprio indebitamento finanziario (tipicamente a medio lungo termine) e si ottiene dal rapporto tra il cash flow operativo dell’impresa e il flusso finanziario a servizio del debito.

Soprattutto per la richiesta di investimenti a medio-lungo termine, il DSCR deve essere supportato da un business plan dettagliato con un’analisi prospettica legata alle attese di mercato in cui opera l’azienda.

ADEGUAMENTO AL SISTEMA DEGLI ADEGUATI ASSETTI PREVISTO DAL NUOVO CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA

La recente riforma della Crisi d’Impresa (D.lgs 14/2019 e s.m.i.) sancisce che tutte le società di capitali (a esclusione delle grandi imprese) hanno l’obbligo di dotarsi di un’organizzazione interna adeguata, imponendo comunque a tutte le aziende di dotarsi di strumenti adeguati rapportati alla propria dimensione per sviluppare analisi prospettiche finalizzate alla previsione e prevenzione dell’insorgere di situazioni di crisi d’impresa.

In sostanza, le PMI sono tenute a dotarsi di assetti adeguati, tali da permettere una gestione organizzata e consapevole del proprio business, nell’ottica di salvaguardare la continuità aziendale e favorire la resilienza.

È previsto che tali obblighi possano essere assolti tramite l’adozione, da parte degli organi di controllo/revisione, di una piattaforma informatica di auto-diagnosi e monitoraggio periodico. Credit Data Research Italia ha messo a punto Monitora, una web-app completa che integra tutti gli strumenti di valutazione dell’accesso al credito con l’analisi degli indicatori di crisi. L’imprenditore può avere così a disposizione un sistema completo di monitoraggio e previsione delle performance aziendali, utile ad indirizzare le strategie d’investimento e la relativa ricerca di soluzioni di finanziamento, con la garanzia di essere compliant con la normativa.

OLTRE IL CREDITO

LA FINANZA ALTERNATIVA

La Finanza d'Impresa oltre i canali convenzionali

Oltre al credito erogato dalle banche ed alle soluzioni di finanza agevolata, esistono strumenti di finanza alternativa che possono rappresentare canali alternativi o complementari al credito bancario:

  • Minibond: titoli obbligazionari emessi da imprese italiane sul mercato mobiliare e sottoscritti da investitori qualificati, che a fronte della raccolta di capitale, offrono una remunerazione. Presentano il vantaggio di entrare in contatto con investitori e ottenere visibilità, ricevendo disponibilità di risorse per diversi anni e differenziando le fonti di accesso al credito, per limitare la dipendenza dalle banche.
  • Crowdfunding: attività di ricerca di finanziatori attraverso portali internet in cui, oltre al finanziamento, è possibile sfruttare in chiave marketing la “validazione critica” del progetto imprenditoriale attraverso la rete.
  • Invoice trading: consiste nello smobilizzo di fatture commerciali, cioè nella cessione delle fatture in cambio di anticipo di denaro, attraverso una piattaforma online. Non è necessario dimostrare garanzie per l’accesso al credito.
  • Direct lending: erogazione diretta di finanziamenti da parte di soggetti non bancari, solitamente fondi in investimento alternativi specializzati. L’erogazione è generalmente rapida e contraddistinta da contratti flessibili, a fronte però di costi più elevati.
  • Initial Coin Offerings (ICOs): utilizzo di criptovalute e tecnologia blockchain per raccogliere capitale online, come avviene in una campagna di crowdfunding, senza la necessità di una piattaforma o ente terzo per processare il pagamento.
  • Private equity e venture capital: operazioni finanziarie nelle quali investitori professionali rilevano quote del capitale di rischio di un’impresa.

Con l’espressione Alternative Lending ci si riferisce comunemente alle operazioni di finanziamento effettuate al di fuori del circuito bancario o, per usare la definizione del Financial Stability Board, “l’intermediazione creditizia che coinvolge soggetti e attività collocati al di fuori del regolare sistema bancario”.

Questi soggetti, Alternative Lenders appunto, sono presenti in Italia e sono in aumento sia dal punto di vista numerico che da quello dell’ammontare dei capitali gestiti: operano attraverso piattaforme digitali non immobiliari, prevalentemente utilizzando il modello diretto, e possono utilizzare tecnologie come la blockchain e token digitali a tutela della sicurezza degli investimenti.

Quali sono i vantaggi per la PMI che accede alla Finanza Alternativa?

  • Sperimentare nuove forme di funding e diversificazione dal canale bancario tradizionale, non dipendendo da una sola tipologia di interlocutore.
  • Velocità di risposta da parte dei portali.
  • Maggiore visibilità per l’azienda (come nel caso di emissione di Minibond e possibilità di accedere alla garanzia di FCG).

Credit Data Research Italia collabora con i principali operatori nel settore della Finanza Alternativa. I nostri consulenti, una volta valutate le necessità finanziarie attraverso uno studio di prefattibilità, sono in grado di determinare lo scoring creditizio dell’impresa utilizzando strumenti esclusivi sviluppati con l’apporto di Credit Data Research Ltd e Moody’s Analytics. Una volta accertata l’esistenza dei presupposti per accedere alla Finanza Alternativa, il team di CDR Italia è in grado di supportare l’azienda in tutte le fasi dalla raccolta documentale all’erogazione del finanziamento ed alla rendicontazione finale.