crisi d'impresa consulenza monitoraggio adeguati assetti

CONTINUITÀ AZIENDALE ED ADEGUATI ASSETTI: IL PUNTO DI SVOLTA

Il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa rappresenta un vero punto di svolta rispetto al passato, in quanto caratterizzato da un approccio orientato per la prima volta alla continuità aziendale.

Cosa significa parlare di Crisi d’Impresa nel 2024?

Si fa strada una nuova concezione della crisi d’impresa, che non è più considerata la fase iniziale di un declino che deve tendere necessariamente alle procedure di liquidazione, ma piuttosto l’evidenza di una situazione di difficoltà che può essere tempestivamente rilevata e risanata a salvaguardia della continuità.

Oltre a prevedere infatti tutti gli strumenti per la risoluzione della crisi – composizione negoziata, accordi di ristrutturazione e piani di risanamento ad esempio -, il Nuovo Codice pone l’attenzione sul monitoraggio di una serie di fattori determinanti per gli equilibri aziendali in modo da intervenire sugli elementi di squilibrio ancora prima che si manifestino situazioni di difficoltà.

Dati e prospettive 2023

La crisi è una minaccia, che però le aziende possono prevedere e prevenire.

La conferma arriva da recenti dati che evidenziano che il 2023 non mostra ancora significativi miglioramenti per le aziende in crisi. Secondo l’Osservatorio Cherry Sea, le nuove procedure di liquidazione giudiziale e fallimento aperte nel 2023 sono anzi aumentate del 26% rispetto all’anno precedente: è evidente che la reale sfida per le imprese è intercettare qualsiasi squilibrio nella fase embrionale, prima che diventi irreversibile.

Il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa ha introdotto, proprio per questo motivo, l’obbligo degli adeguati assetti organizzativi statuito dall’art. 2086 c.c. e la Composizione Negoziata della crisi.

La gestione della Crisi d’Impresa come elemento fondamentale per la solidità aziendale

Sono soprattutto le PMI che si possono trovare ad affrontare le sfide finanziarie più impreviste, vedendo messa a rischio la propria sopravvivenza. La gestione efficace della crisi d’impresa è quindi essenziale per anticipare le tensioni finanziarie e rafforzare la solidità aziendale. È perciò indispensabile un approccio proattivo che identifichi precocemente i segnali di allarme, come una diminuzione delle entrate, un aumento dei debiti o una diminuzione della liquidità, per adottare misure correttive tempestive.

Imparare a gestire la crisi garantisce inoltre all’azienda non solo la capacità di prevenire e reagire ad eventuali difficoltà, ma la predispone ad una maggiore solidità e resilienza, incrementando l’efficienza e la competitività anche sul lungo termine. Il Business Plan costituisce ormai lo strumento fondamentale per lo sviluppo delle strategie d’impresa, fornendo sia una roadmap per il successo aziendale, sia uno strumento di valutazione delle prestazioni e di monitoraggio dei progressi: solo un approccio forward-looking permette di individuare le corrette opportunità a vantaggio della competitività aziendale.

Il ruolo del Commercialista: monitoraggio, supporto e strategia

Una figura chiave per il monitoraggio e la gestione della crisi d’impresa è quella del Commercialista, che ha un ruolo determinante appunto nel monitorare e analizzare i dati finanziari per individuare potenziali rischi e sviluppare strategie di mitigazione.

È inoltre il primo professionista in grado di fornire consulenza strategica e supporto pratico alle PMI durante le fasi critiche, grazie ad una conoscenza diretta e approfondita dell’azienda oltre all’expertise finanziaria e alla conoscenza delle normative fiscali e contabili.

Il Commercialista collabora strettamente con i dirigenti aziendali e può apportare un significativo supporto nello sviluppo di piani di risanamento finanziario, oltre che negoziare con creditori e fornitori e garantire la conformità normativa di tutte le operazioni.

Anche dal punto di vista previsionale e prospettico i commercialisti possono aiutare in modo tangibile le PMI a sviluppare business plan accurati ed attendibili, che tengano conto dei cambiamenti del mercato e delle esigenze aziendali in evoluzione.

In conclusione: meglio prevenire che curare

Alla luce di tutte le precedenti considerazioni è chiaro che la gestione della crisi d’impresa costituisce nel 2024 un elemento essenziale della sana gestione aziendale per le PMI. Saper anticipare le tensioni finanziarie ed adottare misure correttive tempestive può realmente fare la differenza tra il successo e il fallimento di qualsiasi iniziativa imprenditoriale. I commercialisti giocano un ruolo cruciale in questo processo, offrendo competenze specializzate e supporto pratico per aiutare le PMI a superare le sfide, emergendone più solide e competitive.

A cura di Alessio Balduini , CEO di Credit Data Research Ltd