Il Ddl Concorrenza 2023, recentemente approvato dalla Camera, introduce cambiamenti significativi per le start-up innovative, ridefinendo i criteri per accedere e mantenere lo status e aggiornando le agevolazioni fiscali. Questo aggiornamento mira a valorizzare le imprese più promettenti, rendendole più competitive a livello nazionale e internazionale.
Nuovi requisiti per le start-up innovative
Tra le principali novità spiccano i nuovi requisiti dimensionali:
- Solo le imprese classificate come micro, piccole o medie imprese (MPMI) possono ottenere lo status di start-up innovativa.
- Le grandi imprese non sono più ammesse a questo regime agevolato.
Per mantenere lo status, le imprese dovranno soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti entro il terzo anno di attività:
- Spese in ricerca e sviluppo pari almeno al 25% del totale.
- Contratti di sperimentazione con enti pubblici.
- Incremento dei ricavi o dell’occupazione del 50% rispetto agli anni precedenti.
- Ottenimento di finanziamenti tramite investitori professionali o piattaforme di equity crowdfunding.
Agevolazioni fiscali riviste
Dal 2025, le detrazioni IRPEF per chi investe in start-up innovative passeranno dal 50% al 65% per gli investimenti “de minimis”. Tuttavia, ci saranno limitazioni per investimenti sopra il 25% del capitale sociale o in caso di relazioni commerciali con la start-up.
Un sistema più selettivo e competitivo
Con queste modifiche, il Ddl Concorrenza 2023 punta a rendere più selettivo l’accesso alle agevolazioni, premiando le start-up capaci di generare impatti significativi in termini di innovazione, crescita e sostenibilità.
Per le start-up innovative, queste novità rappresentano un’occasione per rafforzare il proprio modello di business e attrarre investitori qualificati.
CDR Italia è a disposizione per supportare le aziende nell’interpretare i nuovi requisiti e sfruttare al massimo le opportunità disponibili.
👉 Scrivici oggi stesso per una consulenza personalizzata!